giovedì 20 novembre 2014

Processi di produzione industriale del cucchiaio

I metalli utilizzati per la fabbricazione delle posate sono: il ferro stagnato o cromato; le leghe ternarie di rame, nichelio e zinco, chiamate alpacca; le leghe d'argento e ultimamente con notevole successo l'acciaio inossidabile. Il processo di fabbricazione si valse dapprima unicamente di incudine, martello, scalpello, lima e di stampi rudimentali. La scarsa produzione ottenibile con questi mezzi rendeva il prodotto molto costoso e poco adatto a essere divulgato. L'industria, interessandosi del problema allo scopo di ridurne il prezzo, affrontò due soluzioni: una si rivolse alla fusione, l'altra allo stampaggio. Recentemente una terza abbinò i due sistemi. Il sistema della fusione non esige particolari impianti, limitandosi a versare entro forme di terra o di ferro (fusione in conchiglia) il metallo fuso (fig. 1, a sinistra), sottoponendo poi i pezzi così ottenuti a processi di levigatura con abrasivi e di lucidatura con ossidi di ferro e di cromo. In questi procedimenti divennero abilissimi gli abitanti di Lumezzane in provincia di Brescia, ove questa lavorazione è tuttora seguita dando luogo a un fiorentissimo artigianato.

La fabbricazione per stampaggio richiede invece impianti industriali molto complessi, e i diversi sistemi partono dal metallo preventivamente ridotto in lastre e bandelle. Da queste si tranciano pezzi sagomati greggi, dai quali, con successive operazioni di schiacciamento e di laminazione, si ottiene la distribuzione degli spessori. 

Esperienze estetiche con la mela







Esperienze estetiche con il cucchiaio







mercoledì 19 novembre 2014

Apple outing: useful substances

L'85% circa del peso della mela è costituto dall'acqua, mentre dal 9% al 12% è costituita da zuccheri che, per le loro caratteristiche chimiche, non hanno controindicazioni per i diabetici. Sono poi presenti vitamine molto importanti, come la vitamina A, B1, B2, C e PP, acidi organici, sali minerali e oligoelementi come calcio, cloro, ferro, rame, magnesio, zolfo, potassio, fosforo. Infine troviamo la pectina che contribuisce ad abbassare il tasso di colesterolo nel sangue. 






lunedì 3 novembre 2014

Spoon and Materials

Il cucchiaio non è solo una delle posate essenziali nella cultura gastronomica occidentale, ma riesce anche ad adattarsi a moltissimi tipi di pietanze e ricette, dimostrandosi un utensile veramente versatile. Il cucchiaio è il più antico strumento utilizzato per nutrirsi e, in orgine, veniva realizzato in osso o in legno. A partire dal quindicesimo secolo la produzione dei cucchiai è passata all’industria del metallo, tuttavia, la forma odierna del cucchiaio è stata adottata solo successivamente. Anche il classico set di tre posate composto da cucchiaio, forchetta e coltello ha cominciato a diffondersi solo a partire dal diciannovesimo secolo.


I MATERIALI DI PRODUZIONE


Metallo: la maggior parte dei cucchiai che fanno parte di un set di posate sono realizzati in metallo, in virtù della notevole facilità di pulizia, dell’igiene che garantisce e dell’estrema robustezza caratteristica del materiale.


Argento: i set di posate in argento, contenenti anche i cucchiai, sono spesso tramandati di generazione in generazione, oppure regalati in occasione di nozze, battesimi o altre grandi occasioni. L’utilizzo del cucchiaio in argento è sconsigliato per il consumo di caviale, uova e altri alimenti solforosi, in quanto l’argento, a contatto con queste sostanze tende a scolorire e ad alterare il gusto dei cibi.



Legno: utilizzato oltre che per i classici mestoli, viene spesso usato anche per altri tipi di cucchiai, anche se non di frequente. Il legno ha il vantaggio di essere un materiale assolutamente naturale e non inquinante, tuttavia è un materiale che si deteriora facilmente ed è anche difficile da pulire.




 Plastica: i cucchiai in plastica viene generalmente utilizzato per nutrire i bambini molto piccoli, in quanto questo tipo di materiale è morbido, tondeggiante e facilmente lavabile. La plastica è inoltre ottima per realizzare cucchiai destinati al consumo di cibi solforosi, come caviale o uova.

InventarMela

La mela è presente in molte copertine di riviste come in manifesti pubblicitari, ecco qui riportati alcuni esempi:







L'arte la MELA



"La Primavera" SANDRO BOTTICELLI

"Intima espansione"  GIUSEPPE VIVIANI




"Uomo con mela" RENÉ MAGRITTE

"Natura morta con mele e cesto di frutta"
PAUL CEZANE





domenica 2 novembre 2014

MELA, tavola naturalistica


La pianta delle mele è originaria delle aree caucasiche dell'Asia, ma si è poi diffusa rapidamente anche in Europa.Il nome botanico del melo è Malus domestica; appartiene alla famiglia delle Rosacee, e ne esistono molteplici varietà diverse, i cui frutti si distinguono per sapore, consistenza e colore. Infatti le mele possono avere buccia verde, gialla o rossa, con tutte le varie sfumature intermedie. 
Scheda botanica

Cucinando la MELA

Una mela al giorno toglie il medico di torno.. questo dice il proverbio, sarà vero? Io non ve lo so dire, ma vi posso suggerire delle ricette con le mele, per gustare questo frutto in ogni piatto della nostra tavola!






Strudel di mele (Austria)



Tarte tatin (Francia)



Apple pie (USA)

Geografia e origine: la MELA


Il melo (Malus communis o Malus domestica) è una pianta da frutto appartenente alla famiglia delle Rosacee, la stessa alla quale appartengono tante altre piante da frutto molto conosciute come, per esempio, l’albicocco, il ciliegio, il cotogno, il mandorlo, il nespolo, il susino, il sorbo ecc. Esistono circa 7000 varietà di mele di diversa origine nei vari paesi, differenti per colore, consistenza, sapore e contenuti nutrizionali. Alcune di queste varietà, disponibili in Italia, sono varietà tradizionali, altre sono note per la loro denominazione commerciale. 

Nel nostro Paese la produzione delle mele è concentrata nelle regioni settentrionali; la stragrande maggioranza (80% circa) del raccolto è infatti relativa a tre regioni: Trentino Alto Adige (46% circa), Emilia Romagna (17% circa) e Veneto (14% circa); altre regioni italiane con produzioni relativamente considerevoli sono il Piemonte, la Lombardia e la Campania.


PRODUZIONE DI MELE NEL MONDO